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Cosa serve per ricevere o per trasmettere una fattura elettronica

Per riceverla anche nulla (o quasi): questa la lapidaria risposta alla prima parte del quesito. Ma sarà tutto così semplice?
Tutt'altro, e non è certo il caso di puntare su un approccio così laconico, ma l'affermazione è corretta. Più articolata, invece, la scelta del processo di trasmissione che comunque potrà fruire anche di soluzioni gratuite.
Quello del 30.04.2018 è il primo, ma non sarà l'ultimo, dei provvedimenti necessari a disciplinare i nuovi obblighi introdotti dall'ultima legge di Bilancio, ma 2 cose importanti certamente le ha fatte:
- ha accolto l'invito, da più parti rivolto in seno al Forum Fattura Elettronica (FE), di recapitare sempre la fattura, in un modo o nell'altro, anche nell'area autenticata del contribuente;
- ha chiarito che la conservazione sostitutiva a norma offerta gratuitamente dall'Agenzia delle Entrate avrà validità non solo fiscale, ma anche civilistica (la soluzione, previa adesione all'accordo di servizio, è già attiva e prossimamente sarà automatizzata).
Si tratta di 2 aspetti che permetteranno a molti di valutare il ricorso pieno alle soluzioni di mercato oppure, in tutto o in parte, a quelle gratuite messe a disposizione dalle Entrate (ad esempio per trasmissione e conservazione).
Generazione fatture XML - Le FE dovranno essere conformi alle specifiche tecniche del  provvedimento ma, a differenza delle fatture PA, non richiedono necessariamente la firma elettronica. L'operatore dovrà chiedere l'adeguamento del proprio gestionale oppure affidarsi alle seguenti soluzioni gratuite: una procedura web (già disponibile sul portale Fatture e Corrispettivi); un software per PC (di prossimo rilascio); una App per dispositivi mobili (attesa per inizio giugno).
Trasmissione della FE (dal fornitore al Sistema di Interscambio) - Le FE (essendo in formato XML standardizzato), a prescindere dalla soluzione utilizzata per la generazione, potranno essere trasmesse indifferentemente attraverso i seguenti servizi: il canale web Fatture e Corrispettivi; la stessa App utilizzata per generare la FE; via PEC all'indirizzo (del SdI) indicato sul sito www.fatturapa.gov.it; oppure, previo accreditamento al SdI, tramite un sistema di cooperazione applicativa, su rete Internet (servizio SdICoop) o tra terminali in remoto con protocollo FTP (servizio SdIFtp). In tal'ultime ipotesi (solo in queste) l'operatore otterrà dal SdI un codice numerico di 7 cifre chiamato “Codice
Destinatario”. La trasmissione potrà avvenire anche per lotti attraverso un unico file zip contenente più fatture XML.

Recapito della FE (dal SdI al destinatario) - Entro 5 giorni (salvo scarto per non conformità) il SdI recapiterà le FE ai singoli destinatari secondo le scelte operate dal cessionario/committente (anche attraverso un intermediario). In sintesi, superati i controlli, il SdI:
a) consegna in via prioritaria all'indirizzo telematico “preferito” (“CodiceDestinatario” o “PECDestinatario”) registrato nell'area web (in preparazione) accessibile attraverso le credenziali Fisconline/Entratel, CNS o SPID;
b) in mancanza di registrazione, all'indirizzo (“CodiceDestinatario” o “PECDestinatario”) indicati dal fornitore in fattura;
c) in caso di canale irricevibile (es. codice destinatario inesistente o PEC piena) la FE verrà recapitata in originale nell'area autenticata del cessionario/committente; analoga destinazione anche nel caso in cui il fornitore ometta di compilare il campo “PECDestinatario” indicando nel “CodiceDestinatario” (sempre obbligatorio) il codice convenzionale “0000000”.
Infine, torna utile evidenziare che nel caso a) e b) il SdI inserisce comunque copia informatica della FE nell'area autenticata del contribuente che pertanto (anche attraverso il commercialista delegato) potrà sempre reperire le fatture ricevute (in copia o in originale, a seconda dei casi).

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