La trasmissione dell’eredità digitale segue regole specifiche. Il Codice della privacy permette l’accesso a queste informazioni solo in certe circostanze. Nel corso degli anni, la tecnologia e il digitale sono diventati sempre più centrali nella vita di tutti i giorni e nella società. Quello che una volta era un privilegio per pochi è ora diventato un bene comune essenziale, in continua evoluzione. Questa diffusione della tecnologia solleva questioni legali riguardo al destino dei dati e delle tecnologie digitali di una persona dopo la sua morte, soprattutto per quanto riguarda l’eredità digitale.
Liquidatore «prigioniero» della società Senza indicazioni normative, alcune soluzioni giurisprudenziali rischiano di rendere estremamente difficoltosa l’operatività delle dimissioni dall’incarico / Martedì 29 settembre 2015 Al verificarsi di una causa di scioglimento, gli amministratori (oltre ad accertare la sussistenza dell’evento dissolutivo e a pubblicizzarlo) devono anche, contestualmente, procedere alla convocazione dell’assemblea dei soci. Quest’ultima è chiamata, tra l’altro, a nominare il liquidatore (o i liquidatori), salvo che tale decisione non sia stata già presa in sede di costituzione della società. Con riguardo alla cessazione dell’incarico, invece, il codice si limita a stabilire che i liquidatori possono essere revocati dall’assemblea o, quando sussista una giusta causa, dal Tribunale su istanza dei soci, dei sindaci o del pubblico ministero ( art. 2487 commi 1 e 4 c.c.). Quanto alle ltre cause di cessazione dalla carica, è stato precisato come i
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