L’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC) e 18 professionisti hanno presentato un ricorso al TAR del Lazio contro il nuovo Codice deontologico dei commercialisti, in vigore dal 1° aprile, e il Codice delle sanzioni, operativo dal 18 aprile. Il presidente dell’ANC, Marco Cuchel, ha espresso la necessità di questo ricorso per proteggere gli interessi della categoria, citando tentativi falliti di modificare il testo durante un periodo di consultazione ritenuto troppo breve.
I ricorrenti sostengono che il breve tempo concesso per la consultazione viola le linee guida del 2020 sulla consultazione pubblica, che richiedono un periodo tra 8 e 12 settimane. Inoltre, criticano il nuovo Codice per le restrizioni imposte sulla comunicazione con potenziali clienti, la limitazione della libertà di critica e l’ingerenza nella determinazione dei compensi. Secondo loro, il Codice viola anche la direttiva “Bolkestein” dell’UE, che vieta i divieti assoluti sulle comunicazioni commerciali delle professioni regolamentate.
Il ricorso contesta in particolare l’articolo 44 sulla pubblicità informativa, il diritto di critica e la libertà di determinare i compensi, sostenendo che alcune disposizioni sono vaghe e danno troppa discrezionalità ai Consigli di disciplina. I ricorrenti chiedono l’annullamento dei Codici per questi motivi.
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