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Prestazioni sanitarie a privati: ancora divieto di fattura elettronica

La fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie rivolte ai consumatori (B2C) resterà vietata per tutto il 2025. Inizialmente, si pensava che dal 1° aprile 2025 tutte le operazioni, comprese quelle sanitarie, dovessero essere certificate tramite e-fattura attraverso il Sistema di Interscambio (SdI). Tuttavia, il decreto "Milleproroghe" (DL 202/2024) è stato modificato, estendendo il divieto a tutto l’anno prossimo.

La proroga è stata richiesta sia dagli operatori del settore sanitario, come la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, che dall'Agenzia delle Entrate. Le ragioni principali riguardano la tutela dei dati personali, in particolare quelli sanitari, considerati particolarmente sensibili. L'Agenzia delle Entrate ha evidenziato la necessità di trovare un equilibrio tra la protezione della privacy e la digitalizzazione dei servizi fiscali, auspicando l’introduzione di modalità specifiche per la fatturazione elettronica delle prestazioni sanitarie.

Nonostante il divieto, l'Agenzia delle Entrate continuerà a utilizzare i dati delle spese sanitarie trasmessi al Sistema Tessera Sanitaria per attività di controllo, assistenza ai contribuenti e analisi del rischio. Inoltre, il divieto si applica anche alla comunicazione delle operazioni transfrontaliere, escludendo l’invio di dati sanitari sensibili tramite l’esterometro.

Questa proroga riflette l’importanza di garantire la massima protezione dei dati sanitari, pur promuovendo la digitalizzazione del sistema fiscale. Resta da vedere se il divieto verrà ulteriormente esteso o se verranno introdotte nuove regole per conciliare privacy ed efficienza.

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