Passa ai contenuti principali

Post

Ires premiale, come funziona

 Test sul patrimonio netto per l’IRES premiale Prime valutazioni delle società su utile 2024 e pianificazione degli investimenti, in attesa delle disposizioni attuative dell’agevolazione Con l’inizio del 2025 le società hanno interesse a iniziare una pianificazione di massima per verificare se sono in possesso dei requisiti per beneficiare dell’IRES premiale di cui all’art. 1 commi 436 e seguenti della L. 207/2024 (legge di bilancio 2025). Un quadro più certo si potrà avere solo dopo l’emanazione delle relative disposizioni attuative, per le quali però non è stato fissato alcun termine, neanche di tipo ordinatorio. In sintesi, le condizioni per beneficiare dell’agevolazione, che si sostanzia nella riduzione al 20% dell’IRES per il solo 2025, sono stabilite dall’art. 1 comma 436 nell’accantonamento a riserva di almeno l’80% dell’utile 2024 e nell’effettuazione di investimenti qualificati in beni materiali e immateriali 4.0 e 5.0 per un ammontare almeno pari al 30% di tali utili acca...
Post recenti

Aliquote detrazione differenti e rimodulate

In relazione alla detrazione IRPEF spettante per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (c.d. “bonus casa”) ai sensi dell’art. 16-bis del TUIR, è prevista la rimodulazione dell’aliquota dell’agevolazione, mentre tutte le altre disposizioni rimangono sostanzialmente invariate (si veda il capitolo III del Quaderno n. 177). In sostanza rimodulazione significa diminuzione. L’art. 1 comma 55 della L. 207/2024 (legge di bilancio 2025) stabilisce infatti che per i proprietari (o per i titolari di diritti reali) che adibiscono l’unità ad abitazione principale, la detrazione IRPEF compete con l’aliquota: - del 50% per le spese sostenute nel 2025, nel limite massimo di spesa di 96.000 euro; - del 36% per le spese sostenute negli anni 2026 e 2027, nel limite massimo di spesa agevolata pari a 96.000 euro. Per tutti gli interventi eseguiti su unità immobiliari diversedall’abitazione principale, nel limite di spesa non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare, l’aliquota è fissata a...

Ravvedimento dichiarazione tardiva

 Omessa dichiarazione da ravvedere entro il 29 gennaio Si pagano 25 euro per l’omissione più le sanzioni sull’omesso/insufficiente versamento del saldo e degli acconti, si applica infatti la riduzione a 1/10 del minimo (art. 13 comma l lett. c) del DLgs. 472/97),  (250/10). Entro il 29 gennaio 2025 può essere ravveduta l’omessa presentazione delle dichiarazioni modelli REDDITI e IRAP 2024, il cui termine è scaduto lo scorso 31 ottobre. Ai sensi dell’art. 13 comma 1 lett. c) del DLgs. 472/97, l’omessa dichiarazione può infatti essere ravveduta solo entro 90 giorni dalla scadenza del relativo termine di presentazione. Ciò è in armonia con l’art. 2 comma 7 del DPR 322/98, secondo cui si considera omessa la dichiarazione presentata con un ritardo superiore a 90 giorni, dopo i quali la riduzione della sanzione è, in ogni caso, esclusa. Bisogna però ravvedere, secondo la circolare, anche gli eventuali omessi/insufficienti versamenti del saldo e degli acconti.  Secondo la p...

Modifica sull’Imputazione degli Incassi per i Professionisti: Novità del D.Lgs. 192/2024

Il D.Lgs. 192/2024, che revisiona il regime impositivo dei redditi (IRPEF-IRES), introduce una significativa modifica nel criterio di imputazione degli incassi per i professionisti. Questa norma mira a eliminare lo sfasamento temporale tra il momento in cui il sostituto d’imposta effettua la ritenuta e il riconoscimento del reddito da parte del professionista. Il Contesto Normativo Precedente In passato, il reddito derivante da compensi professionali veniva imputato per competenza al periodo in cui il professionista riceveva l’accredito sul proprio conto corrente. Tuttavia, il sostituto d’imposta doveva indicare lo stesso compenso nel modello 770 e nella Certificazione Unica nell’anno in cui effettuava il pagamento. Esempio: Una società emetteva un ordine di bonifico il 30 dicembre 2023. Il professionista riceveva l’accredito il 2 gennaio 2024. Secondo la normativa previgente, il sostituto d’imposta indicava il compenso e la ritenuta nel 2023, mentre il professionista lo dichiarava nel...

Approvata la legge di bilancio 2025

 Il Parlamento ha approvato la legge di bilancio 2025, che introduce diverse modifiche fiscali. Tra le principali novità: 1. **IRPEF**: Riduzione degli scaglioni di reddito da quattro a tre, con aliquote del 23%, 35% e 43%. 2. **Detrazioni**: Aumento della detrazione per redditi di lavoro dipendente fino a 15.000 euro e modifica del trattamento integrativo. 3. **Cuneo fiscale**: Introduzione di un bonus per redditi fino a 20.000 euro e ulteriori detrazioni per redditi tra 20.000 e 40.000 euro. 4. **Oneri detraibili**: Limite di spese agevolabili per redditi superiori a 75.000 euro, con eccezioni per spese edilizie. 5. **IRES premiale**: Riduzione dell'aliquota IRES al 20% per il 2025 per le società che rispettano determinate condizioni. 6. **Spese di rappresentanza**: Nuovi requisiti per la deducibilità delle spese di rappresentanza e omaggi. 7. **Credito d'imposta**: Estensione delle aliquote per il credito transizione 5.0 e abrogazione del credito per investimenti in beni imm...

Dilazione dei ruoli fino a 120 rate mensili

 Il decreto attuativo della nuova dilazione dei ruoli, pubblicato sul sito del Dipartimento delle Finanze e in procinto di essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, introduce nuovi criteri per la concessione della dilazione delle rate mensili per i debiti fiscali. Le novità riguardano le domande presentate dal 1° gennaio 2025 e sono strutturate in base al valore della domanda e al momento della richiesta. Per importi fino a 120.000 euro, non è necessario dimostrare la temporanea difficoltà finanziaria. La dilazione può essere concessa per un massimo di: 84 rate mensili per le richieste del 2025 e 2026; 96 rate mensili per le richieste del 2027 e 2028; 108 rate mensili per le richieste dal 2029. Per importi superiori a 120.000 euro, è necessario documentare la temporanea difficoltà economica, e la dilazione può arrivare fino a 120 rate mensili, indipendentemente dalla data di presentazione della richiesta. Per importi fino a 120.000 euro, documentando la difficoltà economica, la d...

Fatturazione elettronica e prestazioni sanitarie

 Il decreto "Milleproroghe" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 27 dicembre 2024 ha esteso di ulteriori tre mesi il divieto di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie verso i consumatori finali, fino al 31 marzo 2025. Questo divieto, originariamente previsto come temporaneo, è stato prorogato più volte e riguarda sia i soggetti obbligati all'invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria sia quelli non obbligati. La misura risponde alle preoccupazioni del Garante della Privacy riguardo al trattamento dei dati sensibili sulla salute, che non dovrebbero transitare attraverso il Sistema di Interscambio. Il divieto si applica solo alle prestazioni B2C, mentre per le prestazioni B2B è necessario adottare cautele per proteggere i dati personali. Rimangono dubbi sui profili sanzionatori per il mancato rispetto del divieto, specialmente riguardo all'applicazione delle sanzioni previste dall'art. 9-bis del DL 135/2018.